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Eremo della Madonna della Portella

Rivisondoli

 
Come arrivare:  A24/A25 uscita Pratola Peligna-Sulmona/ proseguire sulla SS 17 direzione Roccaraso/ Rivisondoli da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Rivisondoli
 
Notizie:  A circa due chilometri di distanza dal centro abitato di Rivisondoli, sulle ultime propaggini della Majella, in località Passo della Portella, c'è l'eremo-santuario di Santa Maria, conosciuto come Santuario della Portella. Le prime notizie sul santuario risalgono alla prima metà del XVI secolo, poiché viene nominata tra le strutture presenti nella masseria armentizia del Pio Luogo Portella. Nei secoli successivi il nome risuona con maggiore frequenza. Secondo la tradizione si potrebbe ipotizzare l'originaria nascita di un'edicola votiva venerata dai viaggiatori e in seguito trasformata in piccolo rifugio. La costruzione (35 metri il fronte e 7,5 metri il lato minore) è sopraelevata rispetto alla strada e vi si accede tramite una rampa di scale collegata ad una lunga balconata che prosegue su gran parte del fronte. L'ingresso alla chiesa è molto semplice e reca sull'architrave l'iscrizione OPUSCULUM HOC ELEMOSINALITER ERECTUM/ ASCANIO SIMONE CURANTE-SPE AUXILII/ ASPICENTIUM-AUGMENTARI OPTATUR-SUPERUM/ OPE A.D. 1589.
Sopra il portale sono stati collocati due angeli, una volta parte integrante dell'altare. La chiesa è illuminata da quattro grandi finestre che si aprono sul prospetto principale.rivisondoli eremo madonna della portella
L'altare in marmo intarsiato reca sul timpano la data del 1611. All'interno della cornice settecentesca posta nella parte superiore dell'altare è collocata una lastra in pietra con il bassorilievo della Madonna con Bambino. Tale effige, originariamente di colore bianco, è stata successivamente dipinta. Sul lato opposto della chiesa c'è una tomba da attribuirsi probabilmente al primo eremita; essa è chiusa da una lastra decorata con la raffigurazione di un monaco. Sul lato dell'altare è posta una piccola porta che introduce nella sacrestia, l'ambiente presenta una volta a crociera e ad esso si può accedere da un ingresso indipendente situato sul fronte dell'edificio. La stanza adiacente, quasi completamente ricavata nel banco roccioso, presenta la copertura a volta a botte ed è anch'essa munita di ingresso indipendente. Il piano superiore, composto da due stanze e dai servizi, è raggiungibile dalla sacrestia attraverso una piccola scalinata oppure tramite una botola, ora murata. All'estremità opposta della chiesa, una porta centrale introduce nella stanza della cisterna, la quale è dotata di un'imboccatura in pietra con stemma gentilizio. Vicino la cisterna, nella parte bassa, una piccola stanza presenta copertura a volta a botte ed ingresso sul fronte. Sul lato destro della cisterna, una piccola scalinata porta al soppalco dell'organo. Questa estrema parte del Santuario ha una finestra sul fronte ed una murata sul lato corto. Originariamente la conformazione di questo spazio doveva essere differente, come dimostrano i resti di imposte di volta inglobate nel muro e di parte di un parapetto, che sembrerebbero appartenere ad una piccola loggia. Con la presenza del pozzo, l'eremo rappresentava un punto di sosta e di ricovero sulla via della transumanza. L'ultimo eremita fu fra' Nicola di Coccia, il cui vero nome era Teodoro Di Biase, un vecchio contadino palenese che si ritirò a vivere nella zona di Guado di Coccia scendendo in paese solo per le maggiori solennità. Da lì si trasferì nell'eremo di Santa Maria della Portella dove morì alla fine degli anni '60. La Madonna della Portella viene festeggiata il martedì di Pentecoste con i fedeli che affluiscono dai paesi limitrofi, in particolare da Rivisondoli e da Roccaraso.
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