Nino Giuseppe Critelli

Chiesa di Santa Maria Assunta a Castel di Sangro

Chiesa di Santa Maria Assunta

 

Comune:  Castel di Sangro
Come arrivare:  A24/A25 RM-PE uscita Pratola Peligna-Sulmona/ proseguire sulla SS 17 in direzione Sulmona/ Roccaraso/ Castel di Sangro da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Roccaraso/ Castel di Sangro
Notizie:  La basilica di Santa Maria Assunta è situata nella parte più alta del paese in posizione dominante sul circondario. Così come si presenta oggi essa è il risultato di diverse ricostruzioni. Sui resti di un'antichissima basilica di Santa Maria ad duas Basilicas venne eretta intorno alla seconda metà del secolo X la prima chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo, che ebbe vita molto breve e fu distrutta da un incendio nel 1236. Una nuova costruzione venne eretta subito dopo e distrutta dal terremoto del 1456. Ricostruita per la terza volta in stile quattrocentesco-rinascimentale, la chiesa subì un altro evento sismico alla fine del Seicento e venne riedificata per l'ultima volta, in forme barocche, precisamente tra il 1695 e il 1725. Artefice di questa ricostruzione fu Francesco Ferradini, artista di origini comasche che risiedeva da anni a L'Aquila ed aveva svolto lavori di decorazione nella Collegiata di Pescocostanzo, centro montano non lontano da Castel di Sangro. Egli avviò i lavori di rifacimento da solo già nel 1695 per essere affiancato, qualche anno dopo, da Giovan Battista Gianni, mutando completamente l'impianto precedente pur conservandone alcune strutture. La chiesa, con una pianta a croce greca, è uno dei rari organismi centrici ottenuto mediante la traduzione di uno schema centrale all'interno di una struttura parzialmente preesistente. I resti di elementi precedenti, come il porticato a crociere che circonda la chiesa o gli attacchi murari interni al porticato, testimoniano che l'intervento del Ferradini si svolse all'interno di un perimetro preesistente ma molto inferiore al nuovo. La cupola che sovrasta la chiesa svolge opera di raccordo con i bracci della croce e gli spazi periferici. La chiesa presenta una vistosa facciata affiancata da due campanili laterali e due loggiati, che si lega ai motivi dominanti propri dell'area romana tardo-cinquecenteschi che in quegli anni si andavano diffondendo nell'alto Sangro e nella valle Peligna. Un prospetto così imponente rappresenta senza dubbio un punto di riferimento a livello di paesaggio urbano, visibile anche da lontano per chi arriva dalla vallata. La materia utilizzata per la sua realizzazione, cioè la pietra, contribuisce a dare un tono severo e rigido all'organismo religioso. All'interno meritano una menzione alcune opere barocche. L'altare maggiore, datato 1738, fu realizzato da Gentile Aniello direttamente a Napoli e poi montato sul posto; esso risente dell'influenza degli altari del Fanzago, già presenti in zona. La lezione fanzaghiana viene ripresa e rinnovata sul piano stilistico come dimostrano la definizione della parte centrale o degli angeli reggiscalino. Sempre opere barocche di artisti napoletani sono il leggio ed il seggio, mentre attribuito al sulmonese Luigi Sabadini è il grande pulpito realizzato nel 1772 con funzione di protagonista all'interno dello spazio centrale sovrastato dalla cupola. Coevo del pulpito è un organo barocco di scuola sulmonese. Alla prima metà del Settecento appartengono otto dipinti realizzati da maestri napoletani. Sulla parete destra dell'abside troviamo La caduta di Gesù sotto la croce e a sinistra Gesù mostrato a Pilato, opere del caposcuola Francesco De Mura (1696-1782). Al centro dell'abside è La cena di Paolo De Matteis. Altre tele dello stesso periodo sono da attribuire all'artista di scuola napoletana Domenico Antonio Vaccaro.
Informazioni:  Municipio tel. 0864-8242205
Stato di agibilità:  Agibile

Chiesa di Orazione e Morte a Castel di Sangro

Chiesa di Orazione e Morte

Comune:  Castel di Sangro
Come arrivare:  A24/A25 RM-PE uscita Pratola Peligna-Sulmona/ proseguire sulla SS 17 in direzione Sulmona/ Roccaraso/ Castel di Sangro da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Roccaraso/ Castel di Sangro
Notizie:  La chiesa di Orazione e Morte venne edificata nel 1736 per volontà della Confraternita di Morte e Orazione che, già costituita con bolla papale il 14 novembre 1683 nella antica chiesa di S. Antonio Abate, si trasferì nella nuova chiesa al tempo della sua edificazione. La prima testimonianza della nuova costruzione è la visita da parte del vescovo di Trivento, Fortunato Palombo, il 28 ottobre dello stesso anno. La chiesa presenta una pianta centrale ottenuta attraverso la realizzazione di un'aula coperta da cupola sulla quale si innesta un vano rettangolare d'ingresso che ospita gli scanni lignei destinati alle riunioni della confraternita. A scandire lo spazio del vano centrale sono i pilastri che sostengono la cupola e che portano alla formazione di piccole cappelle laterali decorate da dipinti su tela. Per oltre un decennio la chiesa rimase priva di decorazione interna che venne realizzata qualche anno dopo, nella seconda metà del Settecento. All'esterno la matrice barocca si evidenzia nella scala a doppia rampa che dà slancio all'intero edificio e che, attraverso l'arrotondamento della parte centrale, costituisce un raccordo tra l'edificio e lo spazio urbano circostante. La chiesa veniva utilizzata inizialmente come cimitero per i confratelli che lì trovavano sepoltura; questa funzione spiega l'innalzamento della chiesa rispetto al piano stradale, che doveva consentire uno spazio sufficiente per le sepolture, e dà ragione dei continui richiami al tema della morte. Decorazioni macabre sono diffuse all'esterno, sul portale e sulla balaustra della scalinata, ma anche all'interno della chiesa, sulla cantoria, nelle volte o nelle cappelle laterali. Si tratta nella maggior parte dei casi di teschi o ossa incrociate ma anche di dipinti raffiguranti scene di morte e distruzione. Sono tre le pitture settecentesche che rappresentano La guarigione del paralitico di Gerusalemme, Il martirio dei sette fratelli ordinato da Antioco e Giuda Maccabec che ordina di raccogliere i morti di Odallam. Queste tele, oggi in notevole degrado, hanno un riconosciuto valore artistico seppure solo di quella a destra dell'altare è noto l'autore, identificato in Gaetano Sacchetti de Rubeis (1740).
Informazioni:  Municipio tel. 0864-8242205 Curia Diocesana di Sulmona tel. 0864-34065
 
Stato di agibilità:  Agibile

Chiesa di Santa Maria della Pace a Capestrano

Chiesa di Santa Maria della Pace

Comune:  Capestrano
Come arrivare:  A24/A
25 RM-PE uscita Bussi-Popoli/ proseguire in direzione Popoli/ Bussi/ Capestrano da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ Popoli/ Bussi/ Capestrano
Notizie:  Situata al centro del paese, proprio sulla piazza principale, la chiesa di Santa Maria della Pace venne costruita nel corso del XVII secolo su una chiesa preesistente di medie dimensioni, chiamata S. Maria della Macchia. La nuova costruzione assorbì l'antica in modo da non lasciarne alcuna traccia. I lavori dovettero iniziare, secondo quanto riportato in un manoscritto, nel 1643 e si protrassero per lungo tempo a causa di controversie tra la Curia e la famiglia Capponi. La consacrazione avvenne solo nel 1768. La chiesa riproduce uno schema molto diffuso nel Settecento abruzzese che è di origine cinquecentesca e consta di tre navate con transetto e copertura a cupola. La navata centrale presenta una copertura a volta a botte lunettata con costoloni; le navate laterali, più piccole, terminano in calotte a vela. All'esterno la cupola è chiusa da un tiburio ottagonale mentre il transetto non lascia traccia di sé. All'interno molte sono le decorazioni a stucco che arricchiscono le navate così come lo spazio della cupola. Al XIX secolo appartengono aggiunte e modifiche importanti come il fonte battesimale e il campanile. Il fonte battesimale fu realizzato in legno di noce da Carlantonio Santini nel 1839. Più complessa è la vicenda che porta alla edificazione del campanile, a cipolla, avviata il 18 novembre 1841 e terminata nel 1857.
Informazioni:  Municipio tel. 0862-95227 
 
Stato di agibilità:  Inagibile

Vasto (CH)

Vasto

Vasto, che è una delle più importanti realtà della provincia di Chieti, è situata su di una collina che degrada verso il mare. Da sempre città commerciale anche e soprattutto per la presenza del porto, questa cittadina è importante anche per le sue bellezze artistiche. Così il turismo in questa zona è florido ed i visitatori possono ammirare, inoltre, le belle spiagge. E proprio il turismo balneare ha fatto crescere notevolmente la Marina di Vasto che vanta un'ottima ricettività turistica. Le origini di Vasto risalgono a circa tre millenni orsono e fu un importante luogo con l'avvento dei frentani e poi dei romani. Il suo antico nome era Histonium. Il Medioevo fu per questo centro un epoca di grande decadimento. Sotto i longobardi il comune rifiorì con il nome di Guasto.

 

PESCARA

PESCARA 

 La nascita di Pescara risale a poco più di settant'anni fa, originata dalla fusione, avvenuta nel 1927, dei due piccoli centri di Pescara, in provincia di Chieti, e di Castellamare Adriatico in quella di Teramo. Con la costruzione della nuova città venne creata contemporaneamente anche la sua provincia per volere del ministro dell'epoca Giacomo Acerbo. Oggi con i suoi circa 120.000 abitanti, Pescara è il più grande agglomerato urbano della regione Abruzzo. Altre versioni sostengo che tale città sia sorta in tempi remotissimi, secondo recenti ritrovamenti di resti di un villaggio dei primi agricoltori dell'età della pietra sul colle Fontanelle, risalenti a circa 6000 anni fa. La città odierna è un po' il fulcro della regione, è un importante centro commerciale che si avvale del porto canale costruito alla foce del fiume, oltre che sede di industrie che operano prevalentemente nei settori alimentare, metalmeccanico, chimico, tessile, dei materiali da costruzione, dell'abbigliamento, del cuoio e dei pellami. Pescara è proiettata costantemente verso il futuro; le infrastrutture simbolo sono l'aeroporto d'Abruzzo "Liberi", il modernissimo porto turistico, annoverato tra i migliori d'Italia per ampiezza e modernità ed infine la nuova stazione ferroviaria, autentico capolavoro della tecnica moderna è da annoverare tra i primi posti d'Europa. E' inoltre un importate nodo di comunicazioni e un centro culturale, che ospita l'Università Gabriele D'Annunzio e il teatro monumentale, ugualmente intitolato al grande poeta pescarese. Attivo è anche il turismo balneare, per cui Pescara è uno dei centri più frequentati del medio Adriatico                                                                          

Sant'Omero (TE)

Sant'Omero

Situata in collina a circa 14 chilometri dallo sbocco autostradale, il centro storico di Sant'Omero, risalente al XII secolo, deriva probabilmente da una costruzione militare normanna. Nel 1823, nei pressi della zona Vallorino, fu rinvenuto un importantissimo miliario romano, attualmente non più reperibile, del console Lucio Cecilio Metello. Nel centro abitato si segnala la chiesa barocca di S. Antonio Abate; nei dintorni, incastonata nel verde della campagna, è la chiesa di S. Maria a Vico (fine X sec.),il più integro tra i monumenti della regione, anteriori al Mille; secondo recenti ricerche, sorgerebbe su un tempio dedicato a Ercole. La pianta è quella tipica della basilica, l'interno, diviso in tre navate, mostra pilastri dalla forma tozza e rudimentali capitelli e conserva un'iscrizione romana relativa ad un tempio di Ercole. Di un certo rilievo architettonico è il palazzo medievale De Mendoza. Nei dintorni sorgono le tipiche "pinciaie", case in terra e paglia.

Montesilvano (PE)

Montesilvano

Montesilvano è il comune più importante della provincia di Pescara dopo il capoluogo di cui è praticamente il prolungamento verso nord sulla costa. La città è divisa in due zone la prima è Montesilvano Paese, la parte vecchia della città, in collina; la seconda lungo la riviera. Il centro, oltre alla piccola e media industria, al commercio e all'artigianato, fonda la propria economia soprattutto sul turismo estivo. Buona, infatti è la ricettività alberghiera. Montesilvano (Il toponimo significa collina boscosa) ha una storia relativamente giovane. Si hanno sue notizie a partire dal tardo Medioevo. Era un piccolo centro dedito alla pesca, poi, soprattutto negli ultimi decenni, si è sviluppato il turismo e l'industria grazie alla sua buona posizione geografica. Il paese è formato da due nuclei, Montesilvano Marina e Montesilvano Colle. Quest'ultimo, panoramica terrazza sull'Adriatico, conserva ancora i caratteri del borgo fortificato e alcune interessanti chiese come S.Michele Arcangelo (sec.XII-XIII), a tre navate, con portale in pietra e abside rettangolare, S. Maria del Carmine con il convento (sec.XIV) e fuori dall'abitato la chiesa della Madonna della neve (sec.XIV)con resti di preziosi affreschi.

Cocullo (AQ)

Cocullo

 

Questo piccolo paese, che sorge in montagna tra la valle Peligna a la Marsica, conserva la peculiarità del tipico villaggio medievale. Cocullo è famoso soprattutto per la processione dei serpari che si svolge a Maggio e richiama turisti da tutto il mondo. Collocato su una dorsale appenninica che separa la valle peligna da quella del Fucino, il paese conserva quasi immutato il suo carattere di borgo medievale, con le porte di accesso come porta Ruggeri, ad arco acuto. Sovrasta l'intero abitato la torre a pianta quadrata pertinente al castello Piccolomini. Nel paese caratteristica è la fontana a tre arcate. Tra gli edifici religiosi meritano attenzione la chiesa di S. Maria delle Grazie, che risale al XIV secolo, con coronamento orizzontale, rosone e portale. Suggestiva e profondamente legata ad una spiritualità secolare è la chiesa di San Domenico che conserva croci professionali della scuola di Sulmona ma soprattutto le reliquie e la statua del Santo legata alla tradizionale processione rituale dei "serpari".

Civitella Roveto (AQ)

Civitella Roveto

Sulla sponda destra del fiume Liri il paese ha conosciuto soprattutto un importante e deciso sviluppo economico. Interessanti la zona vecchia del comune ed i redti delle mura fortificate del castello di Meta. Molto antica la storia di questo insediamento urbano visto che in zona è stato scoperto un villaggio risalente alla preistoria. Oggi il paese che domina sulla valle del Liri assembla un nucleo moderno al centro antico. Merita attenzione la chiesa di S. Giovanni Battista con affreschi che si datano al 1600. Nei dintorni è posto il recinto fortificato dell’antico Castello di Meta, che controllava l’ intera valle del Liri. La fase più antica del’abitato risale alla preistoria, ampiamente documentata dal villaggio “ le Fosse”. Nel XI sec compare per la prima volta il nome dell’abitato che nel medioevo raggiunse una notevole importanza nella valle Roveto.

Civitella Messer Raimondo (CH)

Civitella Messer Raimondo

Civitella Messer Raimondo sorge su un colle alla destra del fiume Verde affluente del fiume Aventino. Il territorio esteso 12,37 Kmq comprende i nuclei abitativi di Calazzotto, Gallo, Selva e la Fonte. Il ritrovamento di reperti preistorici in contrada Fonte Liberatori e di resti di un edificio con pavimenti mosaicati di epoca romana sulla collina detta il Piano, testimonia una continuità di insediamenti abitativi. Le prime notizie documentate risalgono al XII secolo. L'ultimo possesso del feudo fu della famiglia Baglioni che lasciò nel paese un palazzo signorile che da loro prende il nome. Il territorio è stato occupato fin dall’antichità da un insediamento relativo alla fase preistorica. Il primo documento in cui è menzionato l’attuale borgo risale al XII secolo.

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