Nino Giuseppe Critelli

Roseto degli Abruzzi (TE)

Roseto degli Abruzzi

Roseto degli Abruzzi è uno dei centri più importanti della provincia di Teramo. Situata in mezzo alle foci dei fiumi Tordino e Vomano, il comune basa la propria economia principalmente sul turismo estivo. La cittadina è una tipica località balneare con un'ottima ricettività turistica. Essa vede l'arrivo, ogni estate, di visitatori provenienti da ogni dove, anche dall'estero, che possono godersi le belle spiagge.Roseto degli Abruzzi ha una storia relativamente recente tanto che si può dire che è praticamente nata dopo il 1800. Proprio il turismo, al pari del commercio, ha dato impulso all'economia della zona nell'ultimo secolo. Roseto (il cui toponimo è datato 1927) è figlia di Rosburgo. Quest'ultimo nome fu dato al centro con decreto dal Re Umberto I nel 1877. Una curiosità: nel corso della prima guerra mondiale i soldati in transito per recarsi sul fronte friulano contestavano il nome di questo comune perchè pensavano che il toponimo fosse di origine austriaca.

Roiano di Campli (TE)

Roiano di Campli

 

E' un piccolo borgo del comune di Campli situato a 689 m sul livello del mare. La sua felice posizione geografica gli permette la visione di uno scenario molto suggestivo: lo sguardo spazio dalle rocciose vette del Gran Sasso a quelle boschive dei Monti Gemelli,dalla imponente Fortezza di Civitella del Tronto alle innumerevoli strade dei paesi circostanti,fino a perdersi,sulla linea dell'orizzonte, nelle molteplici sfumature azzurre del Mar Adriatico.

Notaresco (TE)

Notaresco

Il paese, dopo molti anni passati a vivere soprattutto con l'agricoltura ha conosciuto un forte incremento dell'economia in virtù della nascita di numerose realtà produttive che fanno del comune un centro moderno al passo con i tempi. La storia di Notaresco trae probabilmente origine dell'epoca dei romani che in questa zona istituirono un municipio chiamato Interamnia Praetuttiorum perché era, appunto, un antico territorio dei Praetutti. Notaresco è situato su un colle nella valle del Vomano.Dal Rinascimento in poi il paese è stato sotto il governo della famiglia degli Acquaviva. Il nome di Notaresco potrebbe derivare da Lotaresco, proprietario di un castello della zona.

Manoppello (PE)

Manoppello

 Il comune è situato sui primi rilievi della Maiella mentre, nei pressi del fiume Pescara, sorge Manoppello Scalo. Paese in prevalenza dedito all'agricoltura ed all'artigianato (fiorente soprattutto la lavorazione del ferro e del rame), Manoppello è famoso soprattutto per il Santuario del Volto Santo, meta di continui pellegrinaggi anche da fuori regione. Il centro è stato fondato con ogni probabilità nel corso del VIII secolo quando sostanzialmente era una fortezza. In seguito il castello fu donato da Ludovico II al monastero di San Clemente a Casauria. Per posizione strategica nella Valle del Pescara nel corso dei secoli Manoppello ha conosciuto numerose distruzioni. Molti sono i palazzetti sette-ottocenteschi conservati nel centro abitato caratterizzati portali e finestre in pietra locale. Nei dintorni del paese, immersa nel verde della lussuoreggiante vegetazione, c’è la chiesa abbaziale di S. Maria d’Arabona, che risale al 1208. Ma la fama e la notorietà del paese si devono alla reliquia sacra del Volto Santo, custodita nel santuario edificato nel XVII secolo e rimaneggiato nel primo dopoguerra.

Estate Pacentrana 2019

Estate Pacentrana 2019

dal 5 luglio al 22 settembre 2019

Pacentro

Pacentro (AQ)

 

Programma delle manifestazioni estive di Pacentro:

Pescocostanzo (AQ)

Pescocostanzo

 

Questo caratteristico paese è noto per essere un affollato centro di turismo sia estivo che invernale vista la sua posizione in altura all'interno del Parco Nazionale della Maiella. Ma Pescocostanzo non è solo natura perché offre ai visitatori bellezze artistiche e prodotti artigianali la cui fama ha travalicato i confini regionali. In questo comune, che conserva ancora molti elementi rinascimentali, si possono ammirare merletti, oggetti in ferro battuto, pietra e oreficeria di grande qualità. L'antica Pesclum Constantii ebbe origine nel Medioevo ma la sua epoca d'oro fu sicuramente il Cinquecento quando già era famosa per il suo artigianato artistico.

Chiesa di Santa Maria del Suffragio a Pescocostanzo

Chiesa di Santa Maria del Suffragio

Comune: Pescocostanzo
Come arrivare: A24/A25 RM-PE uscita Sulmona-Pratola Peligna/ proseguire lungo la SS 17 direzione Roccaraso/ Rivisondoli/ Pescocostanzo da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Rivisondoli/ Pescocostanzo
Notizie: La chiesa di Santa Maria del Suffragio, cinquecentesca, sorge lungo la scalinata che conduce alla chiesa maggiore. Essa fu costruita sul sito di un'antica chiesa dedicata a San Sebastiano e amministrata dalla Confraternita della SS. Trinità a partire dal 1637. Le preesistenti confraternite sparirono lasciando campo a quella del Suffragio che avviò il restauro e l'ampliamento della chiesa intitolandola alla Vergine del Suffragio. I lavori interessarono la sagrestia, la cappella della Natività, la sala per le riunioni del sodalizio, la copertura e l'apparato decorativo, lasciando inalterata la struttura esterna. La facciata, a terminazione piana, è rivolta ad est e questo consente alla luce del mattino di illuminare l'altare. Lo svolgimento della facciata in larghezza creava una sproporzione rispetto all'altezza e per tentare di ridimensionarla venne divisa in tre parti separate da lesene piatte in pietra, che risaltano sulla superficie ad intonaco del prospetto. Il portale, del Seicento, a forma di protiro classicheggiante, sporge con un'edicola sulla facciata. Presenta due colonne corinzie poggianti su dadi a motivi romboidali ed è sormontato da un timpano triangolare scolpito con motivo a ovoli. Alla struttura esterna non corrisponde l'impianto interno che, contrariamente alla facciata tripartita, presenta una navata unica, vagamente a croce latina, con accenno di transetto e abside rettilinea. Alla facciata pulita e lineare, che richiama in molti aspetti elementi classici, si contrappone un interno barocco e ricco, quale risulta dopo i molteplici interventi ad opera della Confraternita lungo i secoli XVII e XVIII. Tele dipinte, stucchi dorati, pulpiti e confessionali intagliati, capitelli in oro, cornici decorate arricchiscono lo spazio interno. Tra il 1637 e il 1639 i maestri pescolani Falconio Falconio e Berardino D'Alessandro realizzarono il soffitto ligneo a cassettoni interamente decorato. E' lavorato a lacunari separati da tralci a treccia che accolgono preziose tele dipinte da artisti appartenenti alla scuola napoletana (XVII sec.). Questi dipinti, realizzati tra il 1640 e il 1657, erano inizialmente ventisette: oggi ne mancano cinque. I temi delle scene, attinenti alle attività assistenziali della confraternita, illustrano le opere della Misericordia, il Purgatorio, il Trionfo della Morte o i confratelli in pr
ocessione. Del 1638 è il coro ligneo che si affaccia con una balconata sulla parete di controfacciata, costituito da stalli in legno per i confratelli.

Ex Monastero di Santa Scolastica a Pescocostanzo

Ex monastero di Santa Scolastica

Comune:  Pescocostanzo
Come arrivare:  A24/A25 RM-PE uscita Sulmona-Pratola Peligna/ proseguire lungo la SS 17 direzione Roccaraso/ Rivisondoli/ Pescocostanzo da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Rivisondoli/ Pescocostanzo
Notizie:  Oggi noto come Palazzo Fanzago, dal nome del celebre architetto bergamasco che lo progettò, il convento di Santa Scolastica è sicuramente uno dei maggiori esempi di Barocco in Abruzzo. Posto al centro del nucleo storico di Pescocostanzo, sul sito di un preesistente ospedale annesso alla chiesa di San Nicola, rivela nella sua posizione centrale l'importanza che esso doveva avere per la comunità. Secondo quanto riportato da Liborio De Padova furono le famiglie nobili pescolane a supportare economicamente la costruzione del convento destinato ad accogliere fanciulle di estrazione sociale elevata. (Liborio De Padova, 1866). Questo spiega l'intervento in un piccolo centro montano di un architetto di spicco dell'epoca, Cosimo Fanzago, che lavorò soprattutto a Napoli e soggiornò nel piccolo centro montano tra il 1624 e il 1630. Il progetto del monastero di Santa Scolastica fu uno dei suoi primi lavori. La costruzione venne iniziata nel 1624 e si protrasse negli anni successivi fino al 1642 senza arrivare a conclusione. Dei quattro lati previsti ne furono costruiti solo tre, due dei quali vennero abbattuti dal terremoto del 1706, che lasciò in piedi solo quello principale che affaccia sulla piazza. A darci un'idea della costruzione originaria è un documento notarile del 1697 contenente una dettagliata descrizione dell'edificio come si presentava all'epoca, cioè incompleto e in cattivo stato di conservazione. Da esso risulta un edificio quadrilatero cha fa isolato, che presenta una particolarità nelle misure.

Chiesa di Santa Maria del Carmine a Pescocostanzo

Chiesa di Santa Maria del Carmine

Comune:  Pescocostanzo
Come arrivare:  A24/A25 RM-PE uscita Sulmona-Pratola Peligna/ proseguire lungo la SS 17 direzione Roccaraso/ Rivisondoli/ Pescocostanzo da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Rivisondoli/ Pescocostanzo
Notizie:  La piccola chiesa di Santa Maria del Carmine presenta una posizione molto particolare al centro di due strade convergenti ad angolo acuto. Posta in posizione terminale di una sequenza di abitazioni, ha un'importante funzione urbanistica e scenografica, ponendosi come proscenio tra due prospettive di vie. Ad accentuare quest'effetto è la piccola gradinata che la innalza rispetto al piano stradale dandole un certo risalto rispetto alle abitazioni circostanti. La facciata, come nella maggior parte delle chiese pescolane, ricalca il tipo abruzzese a terminazione orizzontale. Presenta terminazioni laterali realizzate da pietre scure che creano un forte contrasto con il fondo realizzato con pietre più chiare. Si tratta di un prospetto piuttosto modesto con un portale dal timpano curvilineo ed una finestra rettangolare sopra di esso. Il campanile a vela, posto al centro della facciata, finisce per sottolineare l'effetto scenografico della chiesa. La chiesa presenta una pianta a forma di T, articolata in un'aula rettangolare con due cappelline laterali in fondo, che formano un transetto ribassato. Esse hanno la funzione di dare alla piccola chiesa maggiore spazio e due fonti di luce attraverso le finestre che in esse si aprono. Una volta a botte copre l'aula centrale, due volte a crociera le due cappelle laterali.
Informazioni:  Municipio tel. 0864-640003
Stato di agibilità:  Agibile

Chiesa di Gesù e Maria a Pescocostanzo

Chiesa di Gesu' e Maria

Comune:  Pescocostanzo
Come arrivare:  A24/A25 RM-PE uscita Sulmona-Pratola Peligna/ proseguire lungo la SS 17 direzione Roccaraso/ Rivisondoli/ Pescocostanzo da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Rivisondoli/ Pescocostanzo
Notizie:  La chiesa di Gesù e Maria con annesso convento fu voluta dalla comunità di pescolani nel 1611, al fine di ospitare nel paese una comunità di frati francescani. Sicuramente l'esito attuale è diverso dal progetto originario. Da un disegno del 1715 possiamo desumere quale fosse all'epoca la struttura esterna, che presentava un portico antistante la facciata, un'unica finestra centrale ed un tetto a falde. Il prospetto attuale, a terminazione orizzontale, è stato ricostruito nel 1855 conservando come unico elemento originale la finestra superiore. Esso presenta il tipico contrasto cromatico dato dall'utilizzo di una pietra diversa, liscia e chiara nelle modanature e nelle lesene, scura e grezza nel fondo. Il portale presenta un elemento tipicamente fanzaghiano, il timpano spezzato, che si ripete anche nella finestra in alto. A destra della facciata ed esterno ad essa è il campanile tronco, a base rettangolare. All'interno la chiesa presenta una navata unica terminante in un presbiterio rialzato dalla presenza di pochi gradini che, con un andamento curvilineo, creano una separazione tra lo spazio destinato ai fedeli e quello destinato al celebrante. In controfacciata è presente una balconata, elemento molto diffuso nelle chiese a Pescocostanzo; essa poggia su tre archi di diversa ampiezza sorretti da due pilastri quadrati. Sui ogni lato della navata si aprono tre nicchie poco profonde, separate da paraste ioniche dal fusto scanalato, in cui sono posti degli altari.
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