Nino Giuseppe Critelli
Isola del Gran Sasso (AQ)
Isola del Gran Sasso
Sorge alle falde dell’omonima catena montuosa, alla quale appartiene la vetta più alta degli appennini: il Corno Grande. E’ situato nella zona compresa tra i fiumi Mavone e Ruzzo, conosciuta con lo storico nome di Valle Siciliana di cui Isola era uno dei centri maggiori e con la cui storia essa si confonde. Nei pressi del paese sono state scoperte tracce di abitazioni rifacenti al periodo neolitico. Il nome attuale fu attribuito nel 1863. attualmente conta poco meno di 500 abitanti.
Casoli di Atri (TE)
Rocca Pia (AQ)
Rocca Pia
E' situata su un poggio di roccia che domina sulla Valle Peligna. Da visitare la Chiesa del Carmine, detta anche Chiesa del Casale, fiancheggiata da una torre campanaria costruita con blocchi di pietra irregolare. Interessanti sono anche la Chiesa di S.Giuseppe, i ruderi della Chiesa di S. Marcello, la Taverna ed i resti del Castello. Ogni anno a Carnevale viene organizzata una sfilata di maschere con carri allegorici ed il 19 marzo vi si svolge la Festa di S.Giuseppe con manifestazioni folkloristiche fra le quali l'accensione dei tradizionali falò. A poca distanza da Roccavallescura c'è una fontanella di acqua sulfurea e ferrata.
Basciano (AQ)
Basciano
Centro di particolare interesse artistico, a cominciare dalla chiesa parrocchiale di S. Flaviano, il cui portale classicheggiante risale alla seconda metà del sec. XVI. Poco distante, esattamente nella frazione di Santa Maria, sorge una chiesa romanica del XIV secolo, memorabile per il soffitto maiolicato e per l’altare ligneo in stile barocco.
Pianella (PE)
Pianella
I primi documenti storici che riguardano Pianella all’anno 963 d.c., anno in cui Pandolfo, principe di Capua, decise la costruzione, sul tempio di Vesta, della Basilica di S. Maria Maggiore. Ma testimonianze autorevoli e i reperti litici, bronzei e ceramici ritrovati casualmente nel 1800-1900 fanno risalire le sue origini a molto prima del periodo medievale. Alcuni rinvenimenti di reperti risalenti al Neolitico suggeriscono la presenza nell’area di insediamenti umani già da quell’epoca. Sui resti della fortificazione Castrum Pianellae tra i fiumi Tavo e Pescara, sorge l’attuale città di Pianella che ha avuto una lunga e travagliata storia di attacchi, distruzioni e devastazioni. Nei secoli fu invasa e devastata dai Saraceni, poi fu possedimento dei Normanni, degli Aquaviva, degli Orsini. Nel 1458 Federico d’Aragona concesse alla città lo status di universitas. Nel 1522 Penne e Pianella diventarono feudi di Margherita d’Austria Farnese (Duchessa di Parma) alla cui famiglia rimase fino all’eversione della feudalità. Infine Ferdinando IV di Borbone assegna a Pianella il titolo di Città Regia. Il centro ha goduto nel seicento e nel settecento di notevole benessere economico come testimoniano i molti palazzi che portano il nome delle famiglie nobiliari dell’epoca: De Felice, Di Casale e Sabucchi, De Santis, Verrotti, Ferrara, Egizi, Babore.
Pennapiedimonte (CH)
Pennapiedimonte
Pennapiedimonte è una perla nel verde del Parco Nazionale della Maiella. Il vasto territorio varia in altitudine, da un minimo di 250 m.s.l.m. ad un massimo di 2692 m. Caratteristiche le abitazioni del centro storico, costruite in pietra locale e spesso scavate in parte nella viva roccia. Un tempo centro fiorente dell'artigianato dei maestri scalpellini, oggi Pennapiedimonte è una “mostra all’aperto” con sculture in pietra lavorata, elementi stilistici e decorativi nei cornicioni e nei portali dei palazzi. Ciò che rende questo centro affascinante è, soprattutto, la roccia che sovrasta il paese, in cui la tradizione vede la raffigurazione della dea Maia, detta anche “Donna Seduta”. La leggenda narra che Maia fuggì dalla Frigia col suo unico figlio, il gigante Mercurio, ferito a morte. Per fuggire ai nemici inseguitori si nascose tra queste selve montane, ma suo figlio morì ed ella rimase a piangerlo fino a morire di crepacuore. Da lei il massiccio della Maiella prese nome e tutte le volte che il vento fischia tra le rocce, si dice che sia la voce di Maia che piange tutto il suo dolore.
Palombaro (CH)
Palombaro
Borgo con bellissima vista sulla Valle dell'Avello, Palombaro ospita il santuario dell'Assunta che ha un campanile gotico dell'ottocento. Non lontano dal paese si trova la Grotta di S. Angelo che all'interno conserva i resti di una chiesetta medievale. Il suo territorio comprende parte della Riserva Naturale Orientata Feudo Ugni. S'innalza, da qui, il Monte Martellese (m.2258), uno dei più alti della Maiella. Il paese appare per la prima volta nel Catalogo dei baroni come Palombarum. Il toponimo deriva forse da palombarius, ossia “falcone”. Nel suo territorio c’era un insediamento romano. Fu feudo, fra gli altri, dei Letto, i D’Ugno, i Borghese, i Castiglione.
Garrufo (TE)
Garrufo
Garrufo originariamente castrum Rufi, è una frazione di Sant'Omero. Si sviluppò come villaggio romano nel periodo che va dal 268 a.C. al 476 a.C. Il villaggio fu utilizzato come accampamento dall'esercito romano quando si spostava per le battaglie di conquista e ospitò il nobile romano Lucio Tario Rufo da cui ha avuto il toponimo. Ancora oggi sono visibili i resti dell'acquedotto romano.
Elice (PE)
Elice
Adagiato su di un cucuzzolo a circa 250 mt. di altitudine, Elice domina la vallata del fiume Fino. Il centro storico si è sviluppato attorno al castello duecentesco, mentre la zona più moderna si è sviluppata verso nord, dando al paese la singolare forma di un 8. Di particolare interesse storico è il castello medievale, recentemente ristrutturato come il resto del centro storico. Il castello ospita spesso manifestazioni culturali ed artistiche. La chiesa parrocchiale di S. Martino, anch'essa di epoca duecentesca ed attigua allo stesso castello, sarà restituita al suo originale splendore grazie ai lavori di restauro tutt'ora in corso.
Collelongo (AQ)
Collelongo
Nell'XI sec. fece parte della Contea dei Marsi. Si trova nella Valle del Fossato di Rosa, alle falde del Monte Malpasso. Nelle vicinanze si trova la Chiesa della Madonna del Rosario, con un campanile che ha come base una torre cilindrica. Nell'interno si trovano interessanti affreschi. Da visitare anche la Chiesa della Madonna del Monte, costruita sulle rovine di un antico maniero. Ogni anno, il 17 gennaio, si svolge la festa di S. Antonio Abate con la benedizione delle cottore, la premiazione della conca più artistica, la distribuzione dei cicirocchi e la mostra dell'artigianato locale.