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Nino Giuseppe Critelli

Cappelle sul Tavo (PE)

Cappelle sul Tavo

Posto su un colle vicino al fiume Tavo, il paese è dedito principalmente all'agricoltura. Fino ad un secolo fa Cappelle Sul Tavo era una frazione di Montesilvano. Le notizie più antiche sull’abitato risalgono al XII sec. Le terre, nel seicento, furono coltivate da una colonia di schiavi. Passò dal governo dei Figliola al controllo del Comune di Moscufo. Successivamente passò sotto Montesilvano e divenne comune autonomo solo agli inizi del ‘900. Tra le manifestazioni che ogni anno si ripetono nel paese c’è il caratteristico “Palio delle pupe”, una gara tra le contrade del paese nel corso della quale vengono realizzate delle pupe di cartapesta che vengono fatte sfilare, danzare e poi bruciare

Cappadocia (AQ)

Cappadocia

Questo paese montano che domina la valle del Liri dalle falde del massiccio dei Simbruini, Cappadoccia è nota in particolare per le vicine grotte di Beatrice Cenci. Il comune è stato sotto il dominio di numerose famiglie nobili del Fucino. L’abitato, si estende dall’età medievale su un pianoro alle falde del Colle Secco, in una posizione dominante sulla valle del Liri. Nel suo territorio, presso la parete rocciosa che delimita la vallata del fiume Imele, abbiamo la grotta detta di “Beatrice Cenci”, una suggestiva cavità naturale ricca di stalattiti e di concrezioni, che ha restituito numerosi manufatti risalenti all’età della pietra. La grotta rappresenta la porzione iniziale di un ampio inghiottitoio fossile.

 

 

Caporciano (AQ)

Caporciano

Situato nella piana di Navelli, questo piccolo paese è da visitare soprattutto per le presenza, in alcune sue frazioni, di vere e proprie bellezze artistiche a cominciare dalla stupenda chiesa di Santa Maria Assunta a Bominaco. Antica la storia di Caporciano che fu a lungo sotto l'influenza del vicino monastero benedettino. La fondazione del borgo risale intorno all'anno Mille. L’etimologia del nome deriva da Capo Giano o da Casa Porciana.

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Prezza (AQ)

Prezza               

Prezza è un Comune con un'altitudine di metri 500 circa sul livello del mare ed una popolazione di circa 1200 abitanti. Arroccato sulle pendici del Monte Prezza questo centro domina la Valle Peligna.Con il nome di Preze era conosciuto nel Medioevo ma ritrovamenti archeologici in zona confermano presenze umane sin dalla preistoria. Balcone della Valle Peligna , domina l'intera conca sulmonese. Suggestivo è l'antico borgo, con le case arrampicate sulle pendici del monte omonimo; si segnalano il palazzo baronale e la chiesa, trecentesca di S. Lucia, meta di turismo religioso per il culto legato alla tradizione miracolistica in favore di devoti affetti da malattie oculari.

 

Roccacasale (AQ)

Roccacasale

Posto sulle falde del monte Morrone, questo suggestivo paese,dominato dai resti del castello, volge lo sguardo alla Valle Peligna. Numerose le famiglie che nei secoli sono state proprietarie del borgo. Per ultimo fu feudo del vicino monastero di Santo Spirito del Morrone. Suggestivo borgo sulle pendici del Monte della Rocca, sovrastato dai ruderi del castello medievale, da cui si spazia su tutta la valle peligna. Di notevole interesse paesaggistico è il territorio che sovrasta il paese, da cui spingendosi tra sentieri, piccoli altopiani e pascoli, si arriva alla sommità della dorsale, dove si schiude uno dei più bei panorami d’Abruzzo. All'interno del paese, si segnalano il castello recinto, recentemente restaurato e il borgo fortificato, ben conservato, interessante esempio di struttura urbanistica. Nella cinquecentesca chiesa parrocchiale di S. Michele Arcangelo sono custodite due statue in pietra del Santo; da poco tempo vi si trova anche la reliquia di un braccio di fra’ Mariano da Roccacasale, beatificato da Papa Giovanni Paolo II, il 3 ottobre 1999.

 

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Capitignano (AQ)

Capitignano

Non lontano dal lago di Campotosto, il paese si trova all'interno del parco nazionale del Gran Sasso. Una curiosità storica: questo borgo è stato un dono di nozze per Filippo V Borbone. Entrò a far parte del feudo dei Farnese, passando poi sotto i Borboni quando Elisabetta Farnese sposò Filippo V di Borbone. Nel paese situato in una bella posizione, è possibile visitare la Parrocchiale divisa in tre navate con una grande cupola ottagonale: all’interno ha un organo del Rinascimento ed una croce della scuola di Nicola da Guardiagrele in argento sbalzato. La popolazione del Comune è di poco inferiore agli ottocento abitanti, mentre l'altitudine è di circa 900 metri sul livello del mare.

Capistrello (AQ)

Capistrello

Il paese è un importante punto di collegamento tra la Marsica e la provincia laziale di Frosinone. Una caratteristica geografica nota sin dal Medioevo ed il centro storico ha ancora l'aspetto di quell'epoca. Il toponimo del paese deriva da Caput Pistrilla e divenne comune nei primissimi anni del XIX secolo. Posto in una posizione strategica sulla valle del Liri, controlla va in passato l’unico collegamento tra la piana del fucino con Sora e Napoli. Nella località Ricetto sono da vedere i resti del castello. Al di sotto dell’abitato di Capistrello sboccano i cunicoli fatti costruire da Claudio per lo svuotamento del lago del Fucino. Capistrello è noto per la presenza, nel passato di abili scalpellini e compare su molte guide turistiche come la “capitale dei lupini”, di cui è grande produttore.

Capestrano (AQ)

Capestrano

Il paese domina, da una collina, la valle del fiume Tirino. Famoso per aver dato i natali a San Giovanni da Capestrano e soprattutto per la nota statua del Guerriero di origine italica, Capestrano ha conservato in parte la sua origine medievale soprattutto nelle mura tuttora parzialmente visibili. La fase più antica dell’abitato risale alla fase preromana, attestata dal rinvenimento di numerose testimo- nianze archeologiche, anche se raggiunge la massima espansione tra il XI e il XII secolo intorno alla torre di difesa, per assumere successivamente l’aspetto di un centro fortificato, dominato dal castello dei piccolomini. Divenne nel XIII secolo un feudo di Bartolomeo di Raiano e poi di Riccardo d’Acquaviva. Nel 1318 divenne terra di Pietro, conte di Celano. Fu comprato dal granduca di toscana Francesco de’Medici che alla sua morte lasciò il feudo ai signori abruzzesi.

Canzano (TE)

Canzano

Questo paese della Val Vomano è conosciuto per la sua cucina ed in particolare per il cosiddetto tacchino alla canzanese. Si suppone che in questo territorio vi fosse la presenza dell'uomo sin dalla preistoria. Il territorio occupato già in età del ferro, conserva resti di una villa romana. L’etimologia di Canzano è quasi certamente romana, dal personale gentilizio Cantius, ma la documentazione sull’abitato attuale non è anteriore al XII secolo. Tra i feudatari si ricordano gli Acquaviva e gli Alarcon y Mendoza. Ormai presente sulle rinomate guide di cucina, la fama di Canzano è legata essenzialmente alle sue tradizioni gastronomiche tanto da etichettare “alla canzanese” un piatto tipico della provincia teramana, il tacchino in gelatina. Dell’antica struttura medievale, un centro fortificato, restano le antiche difese ed una torre circolare risalente al sec XVI che fiancheggiava la cortina delle mura. Sopravvivono case in laterizio dei sec XVIII e XIX. Importante è l’antica chiesa di San Salvatore nel cui interno si conservano cicli di affreschi attribuiti al Maestro di Offida. Il portale reca scolpite negli stipiti immagini simboliche dei quattro evangelisti.

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